Archivi del giorno: 28 marzo 2024

La serendipità del linguaggio corrisponde alla serendipità del funzionamento della nostra mente. La poetry kitchen non può fare a meno della prassi serendipica che conferisce una novità straordinaria e dà straordinarie libertà a questo genere di scrittura, Poesie di Marie Laure Colasson, Francesco De Girolamo, Giuseppe Talia, Giorgio Linguaglossa

Macchia bianca 20x20 acrilico 2024

Marie Laure Colasson, macchia nera, 60×60, acrilico, 2024

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Marie Laure Colasson

«Riflettendo su queste ultime composizioni kitchen in formato-dialogo mi sono accorto che quello che noi stiamo facendo è semplicemente un ampliamento del campo extrasemantico della semantica o, per dirla con altre parole, di andare con le parole oltre di esse usando i significati per creare una realtà che va oltre i significati. Semplice, no?» (Giorgio Linguaglossa)».

La serendipità del linguaggio corrisponde alla serendipità del funzionamento della nostra mente. La poetry kitchen non può fare a meno della prassi serendipica che conferisce una novità straordinaria e dà straordinarie libertà a questo genere di scrittura. Eccone un esempio.

caro Germanico,

Un berlingot* géant dit à la blanche geisha
“Écoute cette mélopée guerrière écoute
Tagada boum boum…”

“Eh bien oui c’est crever le plein
et le vider comme un cochon bio-orthogonal
assis sur un fauteuil Louis Philippe”
répond-elle allongée sur un tapis volant

“Ou bien” ajoute Eredia
“Un tuyau d’aspiration muni de 48 dents
et 3 ventricules!”

“Cela semble vraiment une source de nourriture
pour un yaourt rempli de poils de pubis”
tranche sévèrement Madame Green

L’homme du vide muet

*

Un berlingot* gigante dice alla bianca geisha
“Ascolta questa melopea guerriera ascolta
Tagada bum bum”

“E bene sì questo è scavare il pieno
e svuotarlo come un maiale bio-ortogonale

assiso su una poltrona Luigi Filippo!”
risponde la bianca geisha allungata su un tappeto volante

“Oppure” aggiunge Eredia
“Un tubo d’aspirazione munito di 48 denti
e 3 ventricoli!”

“Questo sembra veramente una sorgente di nutrimento
per uno yogurt colmo di peli di pube”
trancia severamente Madame Green

L’uomo del vuoto muto

*caramella di Carpentras, città del sud della Francia

(inedito)

Francesco De Girolamo
27 marzo 2024 alle 0:39
(L’io nel)

LABIRINTO

Che cosa ci rimane da aspettare?
Un po’ d’aria la sera, la spiaggia la domenica.
E questa noia che non è più dolce
da dividere insieme, come era un tempo.
Manca poco al momento di vederti
e non avverto la minima impazienza
dell’attimo in cui ti scorgerò spuntare
dal muro bianco di ogni giorno.
Scorrono i volti estranei della folla:
tutti i ricordi che il tuo può evocare
non valgono il mistero di uno solo di essi.
In quelle voci sfuggenti che passano
ascolto gli echi di una vita diversa,
un’altra vita che non vivrò mai.
Non approderò più a nient’altro
che a questa soffocante, sterile quiete,
che come una goccia ossessiva continua
a cadere nel vuoto. E ti odio, quasi,
dacché sei diventata un’abitudine;
ma ho il rimorso di odiarti, perché sono io
che mi ti sono cucita addosso,
come un vestito troppo stretto,
una seconda pelle. Ed ogni giorno prendo
la mia dose di te; e ne ho la nausea,
anche se ne ho bisogno, come un calmante
dal sapore agrodolce, di cui non so fare a meno.
Vorrei gridarti qualcosa che riuscisse a ferirti,
delle ingiurie terribili, al tuo sopraggiungere,
se ne avessi il coraggio; ma ti vedo sorridere
come ogni giorno, così angelicamente ignara
di questo sconfinato labirinto cha da te mi allontana;
e con un nodo alla gola, sorridendo a mia volta,
non riesco a dirti altro che: “Oh, finalmente, Amore!”

Francesco De Girolamo, Piccolo libro da guanciale (Dalia Edizioni, 1990)

Macchia bianca 60x60, acrilico 2024

Marie Laure Colasson, macchia bianca, 60×60, acrilico, 2024

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Giorgio Linguaglossa
27 marzo 2024 alle 11:38
Cara Tizyfardwell,

fraudolentemente un team di scienziati della NASA è riuscito ad innescare un’esplosione nucleare di megagalattiche proporzioni all’interno del mio Mega-Computer

Ha lanciato raggi X e raggi Gamma attraverso l’intero universo e oltre e ha ridotto in cenere alcuni sistemi solari della galassia di Orione a cinquecentomila anni luce dalla Via Lattea

Puoi ben dire e almanaccare pensieri, ormai siamo assoluti dipendenti dei mitocondri di questi scienziati folli che, come il Minotauro della leggenda, reclamano sempre nuove vergini da adibire ai loro piaceri

Ho assistito personalmente alla morte spettacolare di una stella supermassiccia che si è conclusa con la mega esplosione di una supernova. Ciò che è rimasto è una stellina di neutroni con un nucleo collassato largo appena venti metri con una massa milioni di volte di quella del nostro sole che gira attorno al proprio asse alla velocità di trentamila rotazioni al secondo

Ho riferito tutto ciò a Marie Laure Colasson che nel frattempo si è trasferita sul pianeta Mephisto, dicendole del pericolo e di fuggire con la prima astronave a portata di mano prima che quegli scienziati folli risolvano in cenere il suo pianeta. Ma che vuoi, lei non ne vuole sapere di trasferire tutti i suoi quadri e l’atelier in un nuovo pianeta, ha detto che aveva da fare con il rossetto e il rimmel e non so che altro

Chiama, ti prego, anche Gneo Gaius Fabius, Memmio, Alf. Galacticus e quanti altri puoi raggiungere del pericolo che incombe su di loro, io intanto vado a prendere la Colasson per i capelli e la trascinerò sulla prima astronave disponibile, che dio ce la mandi buona, il pericolo incombe!

Se non dovessi più ricevere miei messaggi, ecco il mio nuovo nome di Avatar, Wallet-Glossa, e il mio numero di codice: 248@Giorni

Amen

Giorgio Linguaglossa
27 marzo 2024 alle 12:28

dimenticavo, il tutto è stato orchestrato da due scienziati orbaniani, Péter Magyar e Judit Varga, in realtà sono amanti e condividono il disegno di annichilire tutti i pianeti dove si trovano rifugiati politici della madre-Terra, sono dei terroristi pericolosissimi, ho avvertito la Cia e il Pentagono delle loro identità.

A metà febbraio Magyar ha rinunciato a tutti i suoi incarichi e contestualmente ha lanciato un j’accuse contro la Unione Europea, in particolare sul «Richelieu di Orbán» – come lui lo chiama – ovvero Antal Rogán, potentissimo ministro che controlla anche i servizi segreti. Questo Magyar si è impadronito del Mega Computer e adesso può minacciare il sistema solare!

Con un’intervista video di due ore che ha attratto milioni di visualizzazioni (un ungherese su quattro l’ha vista) la nuova “gola profonda” ha fatto «una radiografia pubblica del funzionamento del sistema orbaniano», come dice lo storico Stefan Zweig.

La motivazione ufficiale fornita da Magyar? «Non voglio far parte di un sistema nel quale i veri capi si nascondono sotto le gonne delle donne»

Si salvi chi può!

(inediti)

Francesco De Girolamo
27 marzo 2024 alle 13:01

Quindi il progresso della scienza ha fallito?

“L’ovvio è difficile da provare. Molti
preferiscono l’oscuro.”
Charles Simic
(da “La stanza bianca”)

FUOCO E GELO

Vedere è l’arte silenziosa
dello sguardo che la luce non cattura
ma procede sulla strada scoscesa
e ignota dei sensi alleati.
Quante lune scorreranno prima che la mente
abbia dominio sulle ombre?
Prima che un chiarore prenda impulso dal sangue
e il dito sfiori il tasto di uno schermo
rivolto all’ultimo zenith, all’orizzonte
estremo, al nord di tutti i nord?
L’ago del chimico è già nella fiala,
il fisico ha stilato il suo prospetto,
la cavia tende il petto al sacrificio:
s’avvicina il mattino in cui il custode
di fuoco e gelo porrà la sua mano
sul nostro capo smarrito nei cerchi
inestricati di una storia sospesa.
Noi, agnelli e demoni, balbetteremo pretesti?
Ma gli occhi del volto più amato
impressi al fondo dell’alveo sommerso
della coscienza, ci condurranno lievi
al ritorno nel non qui mai svelato.
E finalmente avrà inizio l’inizio.

Francesco De Girolamo (La radice e l’ala – Edizioni del Leone, 2000)

Giuseppe Talia 

Caro Germanico,

Ho ritrovato una traccia che credevo perduta nella prosodia.
Una traccia audio di sovrapposizioni e interruzioni dialogiche.

Una speculazione arbitraria. Una disfluenza. Una violazione.
Qualcosa o qualcuno si è introdotto. Ho chiamato il 118.

Gli esiti contradditori e la loro durata temporale preoccupano.
Non sto bene. Non sta bene. Non si sta bene. La violazione

Degli spazi interlocutori, anomalie tecniche, interruzioni,
Rare presenze regolamentari, conversazioni polifunzionali.

Pre-occupano le hit estive problematiche/non problematiche
Tra intoppi e perturbazioni, lapsus linguae e calami stratiformi.

Una meteora pre-termine. Audioregistrazioni sub-corpus.
La pragmatica descrittiva di Geoffrey Leech che attribuisce enunciati.

Le parole sono polisemiche. Le espressioni allocutive. “Ci sei?”
Il parlante Zimmermann si sovrappone con violenza intenzionale.

Durata breve e violenta: i muscoli involontari, all’unisono,
Supportano il parlare corrente e le variazioni di tono e di volume.

Ascoltate (mi)

(inedito)

Lucio Tosi 2 senza titolo, acrilico 70x70 2024
Lucio Mayoor Tosi, senza titolo, 60×60, acrilico, 2024

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Francesco De Girolamo è nato a Taranto, ma vive a Roma; oltre che di poesia, si occupa di teatro, come autore e regista. Ha pubblicato le raccolte poetiche: “Piccolo libro da guanciale” (Dalia Editrice, 1990), con introduzione di Gabriella Sobrino; “La lingua degli angeli” (Edizioni del Leone, 1997); “Nel nome dell’ombra” (Ibiskos Editrice, 1998) con una nota critica di Gino Scartaghiande; “La radice e l’ala” (Edizioni del Leone, 2000) con prefazione di Elio Pecora; “Fruscio d’assenza” – Haiku della quinta stagione – (Gazebo Libri, 2009); e “Paradigma” (LietoColle, 2010) con introduzione di Giorgio Linguaglossa. È presente nelle antologie: “Poesia dell’esilio” (Arlem Edizioni, 1998), “Poesia degli anni ‘90” (Scettro del Re, 2000), “Haiku negli anni” (Empiria, 2005), e “Calpestare l’oblio” (Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana, 2010).
Si sono occupate criticamente della sua opera, tra le altre, le riviste: “Poesia”, “Folium”, “Poiesis”. “LaRecherche.it” e “Atelier”. E-mail: degirolamo2@yahoo.it

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Giorgio Linguaglossa è nato nel 1949 e vive e Roma. Per la poesia esordisce nel 1992 con Uccelli (Scettro del Re, Roma), nel 2000 pubblica Paradiso (Libreria Croce, Roma). Nel 1993 fonda il quadrimestrale di letteratura “Poiesis” che dal 1997 dirigerà fino al 2006. Nel 1995 firma, insieme a Giuseppe Pedota, Maria Rosaria Madonna e Giorgia Stecher il “Manifesto della Nuova Poesia Metafisica”, pubblicato sul n. 7 di “Poiesis”. È del 2002 Appunti Critici – La poesia italiana del tardo Novecento tra conformismi e nuove proposte (Libreria Croce, Roma). Nel 2005 pubblica il romanzo breve Ventiquattro tamponamenti prima di andare in ufficio. Nel 2006 pubblica la raccolta di poesia La Belligeranza del Tramonto (LietoColle). Per la saggistica nel 2007 pubblica Il minimalismo, ovvero il tentato omicidio della poesia in «Atti del Convegno: “È morto il Novecento? Rileggiamo un secolo”», Passigli. Nel 2010 escono La Nuova Poesia Modernista Italiana (1980–2010) EdiLet, Roma, e il romanzo Ponzio Pilato, Mimesis, Milano. Nel 2011, per le edizioni EdiLet pubblica il saggio Dalla lirica al discorso poetico. Storia della Poesia italiana 1945 – 2010. Nel 2013 escono il libro di poesia Blumenbilder (natura morta con fiori), Passigli, Firenze, e il saggio critico Dopo il Novecento. Monitoraggio della poesia italiana contemporanea (2000–2013), Società Editrice Fiorentina, Firenze. Nel 2015 escono La filosofia del tè (Istruzioni sull’uso dell’autenticità) Ensemble, Roma, e una antologia della propria poesia bilingue italia-no/inglese Three Stills in the Frame. Selected poems (1986-2014) con Chelsea Editions, New York. Nel 2016 pubblica il romanzo 248 giorni con Achille e la Tartaruga. Nel 2017 escono la monografia critica su Alfredo de Palchi, La poesia di Alfredo de Palchi (Progetto Cultura, Roma), nel 2018 il saggio Critica della ragione sufficiente e la silloge di poesia Il tedio di Dio, con Progetto Cultura di Roma.  Ha curato l’antologia bilingue, ital/inglese How The Trojan War Ended I Don’t Remember, Chelsea Editions, New York, 2019. Nel 2002 esce  l’antologia Poetry kitchen che comprende sedici poeti contemporanei e il saggio L’elefante sta bene in salotto (la Catastrofe, l’Angoscia, la Guerra, il Fantasma, il kitsch, il Covid, la Moda, la Poetry kitchen). È il curatore delle Antologie Poetry kitchen 2022 e Poetry kitchen 2023 nonché dei volumi Agenda 2023 Poesie kitchen edite e inedite (2022), del saggio L’Elefante sta bene in salotto, Progetto Cultura, Roma, 2022. Nel 2014 ha fondato e dirige tuttora la rivista on line lombradelleparole.wordpress.com  con la quale insieme ad altri poeti, prosegue la ricerca di una «nuova ontologia estetica»: dalla ontologia negativa di Heidegger alla ontologia meta stabile dove viene esplorato un nuovo paradigma per una poiesis che pensi una poesia delle società signorili di massa, e che prenda atto della implosione dell’io e delle sue pertinenze retoriche. La poetry kitchenpoesia buffet o kitsch poetry perseguita dalla rivista rappresenta l’esito letterario del Collasso del Simbolico, di uno sconvolgimento totale della «forma-poesia» che abbiamo conosciuto nel novecento, con essa non si vuole esperire alcuna metafisica né alcun condominio personale delle parole, concetti ormai defenestrati dal capitalismo cognitivo di oggi.

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Marie Laure Colasson nasce a Parigi nel 1955 e vive a Roma. Pittrice, ha esposto in molte gallerie italiane e francesi, sue opere si trovano nei musei di Giappone, Parigi e Argentina, insegna danza classica e pratica la coreografia di spettacoli di danza contemporanea. Nel 2022 per Progetto Cultura di Roma esce la sua prima raccolta poetica in edizione bilingue, Les choses de la vie. È uno degli autori presenti nella Antologie Poetry kitchen 2022 e Poetry kitchen 2023, nonché nella  Agenda 2023 Poesie kitchen edite e inedite (2022) e nel volume di contemporaneistica e ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, L’Elefante sta bene in salotto, Ed. Progetto Cultura, Roma, 2022.

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Giuseppe Talìa (pseudonimo di Giuseppe Panetta), nasce in Calabria, nel 1964, risiede a Firenze. Pubblica le raccolte di poesie: Le Vocali Vissute, Ibiskos Editrice, Empoli, 1999; Thalìa, Lepisma, Roma, 2008; Salumida, Paideia, Firenze, 2010. Presente in diverse antologie e riviste letterarie tra le quali si ricordano: Florilegio, Lepisma, Roma 2008; L’Impoetico Mafioso, CFR Edizioni, Piateda 2011; I sentieri del Tempo Ostinato (Dieci poeti italiani in Polonia), Ed. Lepisma, Roma, 2011; L’Amore ai Tempi della Collera, Lietocolle 2014. Ha pubblicato i seguenti libri sulla formazione del personale scolastico: LʼIntegrazione e la Valorizzazione delle Differenze, M.I.U.R., marzo 2011; Progettazione di Unità di Competenza per il Curricolo Verticale: esperienze di autoformazione in rete, Edizioni La Medicea Firenze. È presente nelle Antologie Poetry kitchen 2022 e Poetry kitchen 2023,  nella Agenda 2023 Poesie kitchen edite e inedite (2022) e nel volume di contemporaneistica e ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, L’Elefante sta bene in salotto, Ed. Progetto Cultura, Roma, 2022.

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