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Archivi tag: poesie e immagini a cura di Carlo Livia

di giorgio linguaglossa | 9 novembre 2018 · 8:14

Antologia di poesie e immagini a cura di Carlo Livia

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Archiviato in Poesia del Novecento, Senza categoria

Con tag Andrè Breton, Carlo Livia, Cesare Pavese, Emily Dickinson, eugenio montale, Giuseppe Ungaretti, Guillaume Apollinaire, Philippe Soupault, Pierre Reverdì, Poesia del Novecento, poesie e immagini a cura di Carlo Livia, René Char, Salvatore Quasimodo

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  • L’Ombra delle Parole

    L’uomo abita l’ombra delle parole, la giostra dell’ombra delle parole. Un “animale metafisico” lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l’ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l’uomo legge l’universo. «Quegli sguardi dall'abisso... noi guardiamo dentro quelle pupille enormi, nere, lucenti come sfere d'ossidiana, e vediamo l'abisso. Ma loro verso cosa guardano? Verso di noi guardano. E vedono in noi l'abisso»
  • Il Mangiaparole – Come abbonarsi alla rivista, Quota ordinaria € 25, Quota sostenitore € 50 + copia di un Libro in omaggio a scelta della collana Il Dado e la Clessidra

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    • L’inizio di una poesia può essere porta d’ingresso o di uscita, Scritto di Pier Aldo Rovatti, Poesie kitchen di Lucio Mayoor Tosi, Giuseppe Gallo, Mimmo Pugliese, Giorgio Linguaglossa, Foto di Kharkiv bombardata, Vi sono zone di non consapevolezza che non solo è opportuno conservare, ma che vanno attivate proprio per permettere al soggetto di entrare in gioco con se stesso, Viviamo tutti dentro una zona di compromissione referendaria dalla quale non v’è alcuna possibilità di uscita 14 Maggio 2022
    • Antonio Sagredo, Poesie da Cantos del Moncayo, Ediciones Olifante, Zaragoza, 2022, traduzione in spagnolo di Manuel Martínez-Forega, Antonio Lopez Garcia, figure in una casa, 1967 11 Maggio 2022
    • Anniversario, di Fernando Pessoa (1988-1935), Lettura e video di Diego De Nadai, Un Appunto di Giorgio Linguaglossa, Non si capisce nulla della poesia di Pessoa se non si tiene bene aperto davanti agli occhi il registro del nichilismo, quel morbo invisibile che attecchì le menti degli abitanti dell’Europa di allora. Non si capisce niente del mondo di oggi se non teniamo bene aperto il quaderno del nichilismo di oggi: la crisi delle democrazie parlamentari dell’Unione Europea e dei suoi cittadini, spaesati, impoveriti e impauriti. 8 Maggio 2022
    • Dopo il Moderno, Dopo il Novecento, Poesie kitchen di Giuseppe Gallo, Mauro Pierno, Lucio Mayoor Tosi, Antonio Sagredo, Il modernismo europeo in poesia come nel romanzo finisce negli anni Novanta. Zbigniew Herbert, uno dei massimi rappresentanti del modernismo europeo ha scritto negli anni Novanta: «La poesia è figlia della memoria». Herbert scrive questi versi significativi: «stammi vicino fragile memoria/ concedimi la tua infinità». Brodskij scrive in una poesia del 1988: «il trionfo della memoria sulla realtà» 3 Maggio 2022
    • Una poesia di Francesco Paolo Intini, Indovina chi intinge nel piatto del ragù, È il collasso dell’ordine simbolico ciò di cui tratta la poesia, il collasso dei significati; la poesia ha cessato di essere una «posizione di significati» per diventare una «indisposizione dei significati», la guerra di invasione di uno stato sovrano come l’Ucraina ha reso tutto ciò assolutamente evidente, Il conto è fatto in entalpia ma bisognerà convertirlo in entropia 29 aprile 2022
    • Disinformazia, Nei testi kitchen gli enunciati sono ricchissimi di disinformazia, alludono sempre a qualcosa di diverso da ciò che indicano, Odessa, foto di Stefano Rosselli, Poesie kitchen di Marie Laure Colasson, Alfonso Cataldi, Raffaele Ciccarone 26 aprile 2022
    • La vita è troppo psicopatica per la psicologia, troppo romanzesca per il romanzo, troppo impoetica per la poesia, la vita fermenta e si decompone troppo rapidamente per poterla conservare a lungo in frigorifero, la vita è impresentabile, intrattabile e irrappresentabile, Aforismi di Silvana Baroni: La lotta di classe inizia già all’asilo, Poesie kitchen di Francesco Paolo Intini, Mauro Pierno, Raffaele Ciccarone, Mimmo Pugliese, Acrilico di Marie Laure Colasson, astratto concreto, 60×60 cm, 2022 20 aprile 2022
    • Stanislav Dvorský (1940-2020): L’inizio del gioco a cura di Petr Král, traduzione di Antonio Parente, Dvorský  Chiama questa poetica “costellazione di parole”, l’uso coerente del potere specifico, proprio solo della poesia, dei singolari collegamenti tra le parole stesse: di ingannevoli collegamenti lessicali, nei quali l’aspetto verbale – per metà di idee e per metà puramente fonico – e quello grafico coprono tutti gli altri (narrativo, riflessivo e metaforico), si rendono indipendenti   14 aprile 2022
    • Il tempo: dal passato verso il futuro o dal futuro verso il passato? Tempo ciclico, Tempo lineare, Tempo puntiforme, Tempo distopico, Il concetto di Tempo nella nuova ontologia estetica, di Vincenzo Petronelli, Se il tempo, come il fiume congelato, non scorre ed è già tutto creato, può essere possibile viaggiare nel futuro o nel passato, Poesie kitchen di Mauro Pierno, Vincenzo Petronelli, Francesco Paolo Intini, Gerhard Richter, foto di Ulrike Meinhof, 1977 10 aprile 2022
    • Arsenij Tarkovskij (1907-1989), Poesie “Vita, vita” e “Ricordo di Anna Achmatova”, traduzione di Donata De Bartolomeo, Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa 5 aprile 2022
    • Riprendere il filo dell’eredità Dada oggi è particolarmente significativo dopo gli eventi della pandemia Covid, della guerra di invasione dell’Ucraina e della conseguente belligeranza tra un Occidente delle democrazie che ricorre alle sanzioni e un Oriente neoimperiale guidato da potenze autocratiche e antidemocratiche. È chiaro che il gesto Dada di rottura radicale con le espressioni politiche e artistiche del passato è utilissimo oggi per ripensare una nuova forma di espressione artistica e un nuovo modo di comportamento etico, poietico e politico, Manifesti e testi del movimento Dada, Tristan Tzara, Francis Picabia, Philippe Soupault, Benjamin Péret, Erik Satie, a cura di Marie Laure Colasson 1 aprile 2022
    • Intervista al poeta ceco Ladislav Fanta (1966) a cura di Antonio Parente, Topazi e giovinezza, Composizioni in cornice di Lucio Mayoor Tosi, “linguaggio di immagini concrete, materiali, senza alcuna censura, senza stilizzazione, artificialità di stile, laconicità e antilitterarità, l’impressione di piante secche, stantie tirate fuori da un vecchio erbario, Il tempo dei manifesti, delle raccolte di firme, di sfide e dichiarazioni aperte attraverso le quali i surrealisti si pronunciavano sui problemi del tempo, devono a mio parere registrare un cambiamento di prospettiva” 28 marzo 2022
    • Ilya Kaminsky è nato nel 1977 ed è cresciuto a Odessa, in Ucraina, All’età di quattro anni, ha perso la maggior parte del suo udito dopo una diagnosi errata. La sua famiglia ha ricevuto asilo dal governo degli Stati Uniti nel 1993, ha pubblicato Deaf Republic (Graywolf Press, 2019), Il suo libro d’esordio, Dancing in Odessa è del 2004, A leggerlo oggi sembra la prefigurazione di ciò che avverrà il 24 febbraio 2022, viene narrata una terra desolata viene bombardata e invasa da un esercito straniero e della strenua resistenza armata di un intero popolo… a cura di Giorgio Linguaglossa 23 marzo 2022
    • Poesie kitchen di Mauro Pierno, Francesco Paolo Intini, Riflessione di Marie Laure Colasson e Giorgio Linguaglossa, L’ipotiposi della repetitio e l’Enkleidung, Una zona di indistinzione, di indiscernibilità, di indecidibilità, di disfunzionalità si stabilisce tra le parole e le frasi come se ogni singola unità frastica attendesse di trovare la propria giustificazione dalla unità frastica che immediatamente la precede o la segue… non si tratta di somiglianza o di dissimiglianza tra le singole unità frastiche ma di uno slittamento, una vicinanza che è una lontananza, una contiguità che si rivela essere una dis-contiguità, una prossimità che si rivela essere una dis-prossimità 19 marzo 2022
    • Uno spettro si aggira per il mondo della poesia di accademia che si fa in Italia, Lo spettro della poetry kitchen, Poesie kitchen di Francesco Paolo Intini, Mauro Pierno, Gino Rago, La poesia kitchen si fa con quello che abbiamo in frigorifero, Moda, Moschino Fall winter 2022 14 marzo 2022
    • Poesie di Vincenzo Petronelli, Il vuoto come spazio creativo, La poesia del modernismo di Herbert istituisce la metafora assoluta che collima con il pensiero intuitivo. Nella metafora viene immediatamente ad evidenza l’eterogeneo e il contraddittorio che permeano l’esistenza quotidiana degli uomini. «Veri sono solo i pensieri che non comprendono se stessi», scrive Adorno in Dialettica negativa. Ciò che nel linguaggio si rispecchia, il linguaggio non lo può rappresentare, Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa 9 marzo 2022
    • Poesie di Giorgio Linguaglossa da Distretto n. 18 Il Signor Dobermann è entrato nella mia stanza, si è guardato intorno con sospetto. I canarini all’improvviso cessarono di cantare. All’epoca non c’era ancora l’energia elettrica, non era ancora venuta l’era dei pulsanti e degli interruttori. L’ospite mi ha chiesto con delicatezza di aprire la gabbia dei canarini, di strozzarli con le mie mani, uno ad uno, ed io mi sono voltato a guardare la tartaruga col carapace che si illumina e la finestra aperta 5 marzo 2022
    • «Wo Es war soll Ich werden» significa, per Lacan, che l’io non emerge dall’abisso dell’inconscio come un’isola dal mare, ma è un luogo di emersione della verità del soggetto, ciò che riconduce l’io alla sua dimensione immaginaria che altro non è che una funzione, un io alienato, aggregato di identificazioni, di proiezioni e di rimozioni, Il detto secondo cui «l’io non è più padrone in casa propria», significa che l’io è uno straniero a se stesso, che nella soggettività si annida una alienazione primaria non eliminabile, Poesie di Mauro Pierno, Lucio Mayoor Tosi, Giorgio Linguaglossa, Raffaele Ciccarone 1 marzo 2022
    • Intervista a  Iana Boukova a cura di Ewa Tagher, con Poesie  di Mimmo Pugliese, Francesco Paolo Intini, Ewa Tagher, Marie Laure Colasson, un compostaggio di Mauro Pierno, La poesia si occupa delle illusioni ottiche del nostro pensiero, delle imperfezioni del nostro sguardo mentre cerchiamo di leggere il mondo: ciò che vediamo e ciò che immaginiamo di vedere, e ciò che facciamo tutto il possibile per non vedere. La rigorosa critica del presente che mette in atto la poesia delinea i problemi del futuro. 24 febbraio 2022
    • Iana Boukova, poetessa bulgara nata a Sofia nel 1968, Poesie scelte a cura di Ewa Tagher, Prima traduzione in Italia, traduzione dall’inglese, Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, Le procedure della de-figurazione e della de-localizzazione in opera nel linguaggio poetico, Tra il pensiero e la sua traduzione in parole si stabilisce uno spazio vuoto di significazione, ed è in questo spazio che opera il linguaggio poetico: nello spazio della de-figurazione iconica e della delocalizzazione frastica entro i quali sono inscritte ed operano forze linguistiche e extra linguistiche disgiuntive, contrastive e divisive, come appare chiaro da queste poesie dove l’espressione che mira al referente viene ad essere sostituita da enunciati referendari, cioè in libera uscita espressiva, appunto, referendaria. Il referendum ha sostituito il referente. 19 febbraio 2022
    • Gilda Policastro, Inattuali, Transeuropa, 2016 pp. 42 €8, Lettura di Giorgio Linguaglossa, flusso vocabologico anfibologico e virtuosistico che locupleta preziosismi linguistici trattati come relitti poetici e lacerti cafoneschi,  Siamo giunti alla completa de-politicizzazione del politico e alla completa de-politicizzazione della vita privata, le pratiche artistiche si sono ridotte ad apparato decorativo e di intrattenimento delle occupazioni serie, quelle rette dal plusvalore e dalla valorizzazione del capitale. I conflitti politici si sono de-politicizzati, così come i conflitti estetici, ed il valore trasformativo del conflitto si è mutato in contro-valore, in conflitto controllato, autoregolamentato. Ad una poiesis critica oggi non resta che porsi nel turning point dei conflitti 13 febbraio 2022
    • Francesco Sala, I gelati sono finiti, romanzo, Transeuropa, pp. 150 € 14, Lettura di Giorgio Linguaglossa, narrazione pandemica e panoramica: chiacchiere, personaggi fasulloidi, retroscene, finzioni, peones, backstages, cialtroni, cialtronerie, refrainerie, furfanterie, accalappiatopi e bevute di birra, campari, castronerie, un aforismario di bazzecole e di plebeismi, un parlare in mezze maniche di camicia, paesaggi suburbani desolatamente sghembi, decolorati… un repertorio kitsch per una narrazione pre-kitchen, ibrida, tutta tenuta sul piano basso del linguaggio, personaggi da psicorealismo 10 febbraio 2022
    • Siamo davvero fortunati a vivere in un paese come l’Italia, La rappresentazione che è uscita fuori dall’ultima elezione del Presidente della Repubblica italiana è un magnifico esempio di una scena fitta di retroscene: lunghi coltelli, agguati, finte smarcanti, nomi dati in pasto ai leones, peones, retroscena lividi, backstages, burattini e burattinai che vanno al passo dell’oca, veti incrociati, pupazzi e pupari, lupi che pensano da pecore, pecorelle che pensano da lupi, pecorelle smarrite, draghi e mattarelli, cialtroni smargiassi e cialtronerie, refrainerie, furfanterie, accalappiacani e aquiloni, pentole e scolapasta, castronerie battezzate da aforismi filosofici, mezze misure e mezze maniche di mezzi busti, volponi e peperoni, grilli parlanti e coccodrilli, Poesie e commenti di Francesco Paolo Intini, Lucio Mayoor Tosi, Marie Laure Colasson, Giorgio Linguaglossa, Raffaele Ciccarone, Antonio Sagredo 6 febbraio 2022
    • Vasilij Filippov, Poesie, Ho sognato di volare su una nuvola, a cura di Paolo Galvagni, La casa di Irina Aleksandrovna a Rževka, Nel 1980, all’età di venticinque anni, è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico in seguito a una gravissima crisi, che per poco non ha avuto un epilogo tragico. Questo primo ricovero, durato quasi cinque anni, è stato seguito da altri. Dal 1993 è ospitato costantemente in strutture psichiatriche. 3 febbraio 2022
    • Poesie kitchen di Mimmo Pugliese, Francesco Paolo Intini, Maria Rosaria Madonna, Jacopo Ricciardi, sgorbiature, acrilico su carta 50×70 cm La poetry kitchen ci introduce in una dimensione altra. La sua è un’espressione di libertà che partendo dal senso comune delle parole utilizzate le sbriciola in millanta altre eccezioni e significati, tali da indurre chiunque a dare una propria interpretazione. L’insieme delle interpretazioni non diventa patrimonio di ogni singolo ma costruisce una rete, una colonia  che allarga l’ identità nella quale riconoscersi 30 gennaio 2022
    • Il montaggio è la pratica teoretica della poiesis kitchen, Poesie di Francesco Paolo Intini, Guido Galdini, L’immaginario è la fantasizzazione del reale, è la trasduzione del reale in fantasy. La fenomenologia delle odierne società delle immagini non è esperibile entro le coordinate della ermeneutica. La fantasy si è internalizzata, è diventata una adiacenza della psicopatologia, nelle società de-politicizzate anche la fantasy si è de-politicizzata 25 gennaio 2022
    • Il postmoderno è finito là dove comincia il Covid? A proposito di alcuni enunciati standard che abbondano nei siti web e nelle comunicazioni via web Si tratta di alcuni esempi di messaggi anisotropi, neutri, standard, impersonali, oggettivi, persuasivi, assertori, direi gentili della gentilezza di un linguaggio robotizzato, standardizzato, programmato, un linguaggio allo stato cristallino, sostanzialmente ambiguo ed eterodiretto che può essere interpretato in molti modi diversi a seconda delle sollecitazioni psichiche ed endopsichiche che intercettano, Poesie kitchen di Alfonso Cataldi, Raffaele Ciccarone, Giorgio Linguaglossa 25 gennaio 2022
    • Nell’ottobre 1958, per una relazione interna alla rivista «Officina», Franco Fortini scrive: “Questo problema dell’eredità è di grandissimo momento perché molto probabilmente può condurci a riconoscere l’inesistenza di una eredità propriamente italiana”, con una messa a punto di Marie Laure Colasson: Occorre un Grande Progetto, Un Nuovo Paradigma della poiesis, Poesie di Mauro Pierno da Compostaggi, Guido Galdini, un Estratto di Piero Dorfles 23 gennaio 2022
    • Poetry kitchen di Alfonso Cataldi, Mimmo Pugliese, Gino Rago, Giorgio Linguaglossa, La soggettività non è mai «autentica», è sempre impura, contaminata; fin dall’inizio è impregnata di impersonale, perché solo la lingua pubblica (cioè di nessuno, arbitraria e presoggettiva) le offre i dispositivi grammaticali per formare l’“io”, Lacan: «Lalangue sert à de toutes autres choses qu’à la communication». Il pre-individuale precede la soggettività, ergo la lingua del pre-individuale è più vera di quella della soggettività 19 gennaio 2022
    • “Interverrà l’autore”, Poesie di Eva Tagher, Ermeneutica di Giuseppe Gallo, Erwin Blumenfeld, Collage, Marquis de Sade, 15 gennaio 2022
    • Con la Krisis del Covid è finito il Postmoderno, Frammenti di Lucio Mayoor Tosi, Negli anni sessanta, nel giro di pochi anni escono otto raccolte poetiche di otto autori diversi: Giovanni Raboni, Vittorio Sereni, Giorgio Caproni, Mario Luzi, Amelia Rosselli, Alfredo de Palchi, Edoardo Sanguineti, Pier Paolo Pasolini, Wassily Kandinsky, Schwarzes Dreieck, Dalla poesia comica di Ennio Flaiano Anni Cinquanta alla poetry kitchen di Francesco Paolo Intini 12 gennaio 2022
    • The lovesong of J. Alfred Prufrock di Thomas Stearns Eliot, traduzione di Roberto Sanesi, Mediometraggio di Nico D’Alessandria, musiche di Luciano Berio, voce narrante Carmelo Bene, 1967 8 gennaio 2022
    • da Andrea Zanzotto di Filò del 1976 alla poesia di Francesco Paolo Intini del 1980, Un poeta lirico nell’età del capitalismo avanzato, Baudelaire letto da Giorgio Agamben, La «nuova poesia» che stiamo facendo riprende questo assunto fondamentale, quello di «peripezia» e di «esperienza dei blablaismi» per costruire una poesia all’altezza dei tempi di oggi, Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, Ad un mondo che pone il soggetto al limite, Francesco Intini contrappone un linguaggio-limite, un linguaggio monstre 4 gennaio 2022
    • Intervista ad Alfonso Berardinelli di Nicola Mirenzi, Nella poesia kitchen è del tutto assente la funzione provocatoria, proprietà tipica delle avanguardie novecentesche. Oggi la poesia ha cessato di essere provocazione, il reale è diventato già di per sé una provocazione che non richiede l’ausilio di altre strutture provocatorie. Oggi il coraggio della poiesis sta proprio nel non voler apparire provocatoria, Poesie di Raffaele Ciccarone, Lucio Mayoor Tosi, Gino Rago 30 dicembre 2021
    • Green pass, Gianni Vattimo: “Dittatura sanitaria? Göring? Come si fa a sostenere simili sciocchezze?” di Gianni Vattimo, Dalle categorie della metapsicologia, il Todestrieb di Freud, all’odierna disfunzionalità radicale di Thanatos, di Marie Laure Colasson, Caro Agamben, ora dobbiamo salvare te e la filosofia dal tuo complottismodi Donatella Di Cesare, Commenti di Giorgio Linguaglossa, Davide D’Alessandro 24 dicembre 2021
    • Charles Simic, Poesie, Il mondo non finisce, The world doesn’t end, La storia è un libro di ricette, I dittatori sono i cuochi. I filosofi quelli che scrivono il menu. I preti sono i camerieri. I militari i buttafuori. Il canto che sentite sono i poeti che lavano i piatti in cucina, traduzione, Intervista e una glossa a cura di Giorgio Linguaglossa, La macchia di Marie Laure Colasson, acrilico su legno 30×30 cm. 2020 19 dicembre 2021
    • Da Sanguineti e Zanzotto alla Poetry kitchen l’imprimatur metalinguistico ha preso il sopravvento, si avverte il trapasso da un’istanza iniziale di espressività a un’istanza metalinguistica, Testi di Lucio Mayoor Tosi, Mauro Pierno, Marie Laure Colasson, Gino Rago, Francesco Paolo Intini, Commenti di Vincenzo Petronelli, Giorgio Linguaglossa 15 dicembre 2021
    • Dopo la fine della Metafisica, Poesia da frigobar, scritta con un linguaggio aggiornatissimo, cioè da frigidaire con parole necessariamente conservate al freddo, La forma-poesia per eccellenza dei nostri tempi infetti dal virus del populismo, del sovranismo e del Covid19; la crisi climatica è la crisi del pianeta Terra, del capitalismo mondiale, crisi dell’Antropocene che accomuna Occidente ed Oriente, Nord e Sud, La crisi ormai ha assunto dimensioni planetarie. E la poesia? Penso che la poesia abbia l’obbligo di riformulare i suoi parametri fideistici, Poesie kitchen di Guido Galdini, Mimmo Pugliese, Mauro Pierno, Raffaele Ciccarone 10 dicembre 2021
    • Dal realismo terminale alla poetry kitchen, Poesie di Guido Oldani da La betoniera (2007) e da Il cielo di lardo (2008) Poesie kitchen di Francesco Paolo Intini, Commenti di Lucio Mayoor Tosi, Marie Laure Colasson, Giorgio Linguaglossa Nel regime post-coloniale delle democrazie occidentali la poesia è considerata per il suo aspetto gastronomico e decorativo. La democrazia del capitale finanziario spinge tutte le arti alla decorazione e alla manifattura di uno stile da esportazione, Oggi non c’è più bisogno di una avanguardia e tanto meno di una retroguardia, siamo tutti divenuti qualcosa che sta come sulla cresta di un’onda, su un orlo topologico 3 dicembre 2021
    • Duška Vrhovac, Душка Врховац, poesia serba da ‘Inevitabili note’, traduzione di Isabella Meloncelli, Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, Sono parole «pesanti» queste della Vrhovac, la voce è impostata al centro del petto ed esce sonora, forte, baritonale, improvvida. La voce dei poeti italiani invece è posizionata nella glottide, esce in falsetto, miagola, squittisce a metà tra la glossa e l’ammenda, la vetrina e l’isoglossa ubiquitaria in un connubio indecente che sa di argumentum, da dottor sottile, Duška Vrhovac scrive di «inevitabili note» che rispondono ad un imperativo categorico. Esige di entrare nel mondo del senso, spinge per entrarvi. 30 novembre 2021
    • Poesie di Predrag Bjelošević da ‘Insieme con i muri’, Repubblica Srupska, traduzioni dal serbo di Danilo Capasso Predrag Bjelošević usa il linguaggio forse più inadeguato del nostro tempo, quello della poesia, in senso largo della poiesis, che parla della crisi in cui viviamo con la lingua della crisi, Ma quale crisi se tutto è in crisi? E qui sorge il problema: come fare per scorgere un fondamento nella crisi? Dialogo con Vincenzo Petronelli 27 novembre 2021
    • Dallo sperimentalismo di Antonio Porta degli anni sessanta alla poetry kitchen sono passati settanta anni e il quadro epocale appare radicalmente cambiato: dall’azzeramento del significante alla dismissione della tradizione del Novecento, Poesia kitchen di Francesco Paolo Intini, Mauro Pierno, Compostaggio, Confesso, l’ho ucciso tirandogli dietro un ombrello, La poesia da salotto televisivo che non osa nulla 25 novembre 2021
    • Poetry kitchen di Francesco Paolo Intini, Mauro Pierno, Marie Laure Colasson, Dialogo della Redazione con Giorgio Linguaglossa: La crisi del giudizio estetico coincide con la crisi della poiesis? La riforma della Forma-Poesia ereditata da Satura (1971) di Montale?, Risponde Giorgio Linguaglossa: Il giudizio estetico è un atto accusatorio, una sorta di ontologia applicata: non si dà alcuna «bellezza», né alcuna «certezza» nella poiesis 23 novembre 2021
    • La decostruzione della tradizione non vuole semplicemente svelare dietro alla storia del senso l’operare silente di una traccia rimossa, non è un’operazione che ha come fine quello di porre il problema della différance, è esattamente il contrario: è porre il problema della différance dalla tradizione, è l’evocarla e il mettersi sulle sue tracce che ha il proprio fine; la de-costruzione della tradizione è intesa come ethos che sospende i significati ossificati per non frequentarli in modo irriflesso. La torsione diventa ripescaggio di frasari del registro convenzionale, Poesie kitchen di Mario M. Gabriele, Marie Laure Colasson, Gino Rago, Lucio Mayoor Tosi, Mimmo Pugliese, Raffaele Ciccarone, L’opera poietica torna così ad abitare il suo «luogo proprio», torna a parlare del luogo che conosce a menadito, con le persone, i sosia, gli avatar, le maschere, «proprie» e allotrie, 20 novembre 2021
    • Guido Galdini, Poetry kitchen, Non è, Paradossi, giochi di parole e spudorato lirismo, da una decina d’anni mi sono messo a scrivere dei brevissimi pezzi che iniziano con “non è”, da cui ho coniato un genere: il “Non è”, Non so se siano aforismi, brevi frammenti (anche) lirici, giochi di parole, paradossi , o tutto questo insieme, Forse sono solo banalità, non riesco a capire bene – Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, Non c’è alcuna comunicazione dove c’è l’io, non c’è alcuna verità dove c’è l’io 17 novembre 2021
    • Renato Minore, Ogni cosa è in prestito, La nave di Teseo, Milano, 2021 pp. 292 € 20 Lettura di Giorgio Linguaglossa, Lo scetticismo integrale incontra la forma-poesia, «Se ogni cosa è in prestito lo è anche il dolore», Minore gioca a citare Marcuse, sa che ci troviamo tutti in una unica dimensione solitaria e olistica nella quale ci siamo abituati alla incomunicabilità questa sì, totalitaria, ci siamo abituati alle mezze frasi, alle mezze certezze, alle mezze superstizioni e al mezzo parlare, al parlottio 13 novembre 2021
    • Poesie di Francesco Paolo Intini, Resonance effect, Mimmo Pugliese, l’ultimo airone, «I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo», «Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere», afferma Wittgenstein, Dispositivi poietici e dispositivi politici sono solidali, conflittuali, legati da un nesso dialettico, hanno luogo nella medesima polis e presuppongono sempre una metafisica o la fine di una metafisica, Žižek afferma che l’ideologia «comporta che gli individui ‘non sappiano quello che fanno», che finché c’è, lacanianamente, il grande Altro, ovvero, l’ordine simbolico, scopo dell’ideologia è rendere gli uomini ingannabili e governabili, Marie Laure Colasson, Polittico, cartoni sovrapposti su compensato, 2021 11 novembre 2021
    • “Andiamo verso la catastrofe senza parole. Già le rivoluzioni di domani si faranno in marsina e con tutte le comodità. I Re avranno da temere soprattutto dai loro segretari”, Era l’aprile del 1919 quando Vincenzo Cardarelli scriveva queste parole. Era iniziata la rivoluzione della società di massa, Poesie Kitchen di Mimmo Pugliese, Guido Galdini, Francesco Paolo Intini, Commenti di Lucio Mayoor Tosi, Marie Laure Colasson, Giorgio Linguaglossa, Mario M. Gabriele 8 novembre 2021
    • La scena della “doccia” in “Psyco” di Hitchcock – girata con 78 differenti posizioni della macchina da presa e 52 tagli di montaggio – esprime bene quanto sia complesso il modo di riprodurre un oggetto da una pluralità di sfaccettature o punti di vista, Omega, Poesie kitchen di Giorgio Linguaglossa da Distretto privato n. 18, Mauro Pierno, Gino Rago, Instant poetry di Lucio Mayoor Tosi, Il montaggio occupa un ruolo fondamentale per la nuova fenomenologia del poetico Poetry kitchen 3 novembre 2021
    • Poesie kitchen n. 46, 48, 49 di Marie Laure Colasson, Instant poetry di Lucio Mayoor Tosi, Che cosa resta da fare alla poiesis di ricerca oggi? Fino a qualche decennio fa i poeti esprimevano liberamente i loro pensieri sulla produzione poetica, fino alla generazione dei Fortini, dei Pasolini, dei Montale e dei Bigongiari, dei Sanguineti, è da alcuni decenni che nessuno osa esprimere il proprio pensiero sulla produzione artistica dei contemporanei, Germano Celant scrive: «L’arte contemporanea in questo momento chiede di essere lasciata in pace» 31 ottobre 2021
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    • L’inizio di una poesia può essere porta d’ingresso o di uscita, Scritto di Pier Aldo Rovatti, Poesie kitchen di Lucio Mayoor Tosi, Giuseppe Gallo, Mimmo Pugliese, Giorgio Linguaglossa, Foto di Kharkiv bombardata, Vi sono zone di non consapevolezza che non solo è opportuno conservare, ma che vanno attivate proprio per permettere al soggetto di entrare in gioco con se stesso, Viviamo tutti dentro una zona di compromissione referendaria dalla quale non v'è alcuna possibilità di uscita
    • Guido Galdini, Poetry kitchen, Non è, Paradossi, giochi di parole e spudorato lirismo, da una decina d'anni mi sono messo a scrivere dei brevissimi pezzi che iniziano con "non è", da cui ho coniato un genere: il "Non è", Non so se siano aforismi, brevi frammenti (anche) lirici, giochi di parole, paradossi , o tutto questo insieme, Forse sono solo banalità, non riesco a capire bene - Ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, Non c’è alcuna comunicazione dove c’è l’io, non c’è alcuna verità dove c’è l’io
    • Fernando Pessoa (1888-1935), Poesie scelte di Álvaro de Campos,  Tre estratti dalle Odi di Ricardo Reis
    • SETTE POESIE EROTICHE di Chiara Moimas da L'acerbo pruno (2014)
    • OTTO POESIE di Marianne Moore (1887-1972) presentazione di Alfonso Berardinelli Traduzione di Lina Angioletti e Gilberto Forti
    • UN SONETTO di Luis de Gòngora (1582), tradotto da Luigi Fiorentino (1969), Giuseppe Ungaretti (1947), Raffaello Utzeri (2013) in una nuova edizione (EdiLet, 2015). Con una nota introduttiva di Raffaello Utzeri e alcune traduzioni del celebre Sonetto 228
    • Costantino Kavafis (1863-1933) DIECI POESIE "Itaca", "Il sole del pomeriggio","Il tavolo vicino", "Aspettando i barbari" "Una notte", "Sulle scale", "Dal cassetto", "Per quanto sta in te", "Candele" - con un Appunto impolitico di Giorgio Linguaglossa
    • NOVE POESIE di Anna Andreevna Achmatova da "Il silenzio dell’amore. Poesie" nuova traduzione di Manuela Giabardo e Presentazione di Paolo Ruffilli
    • POESIE di Guillaume Apollinaire (1880-1918) Molto allegro con improvvise tristezze Poesie e calligrammi nella traduzione di Mario Fresa stralcio di un  Commento di Renzo Paris
    • Ventotto epigrammi di MARCO VALERIO MARZIALE (38 o 41- 104 d.C.)  scelti e tradotti da Mario Fresa
  • La Nuova Ontologia Estetica, Poetry kitchen – La parola kitchen è da pensarsi come evento linguistico: quindi evento dell’altro proprio perché si annuncia in quanto irruzione di ciò che è per venire, ciò che è assolutamente non riappropriabile; in quanto unico e singolare l’evento linguistico sfida l’anticipazione, la riappropriazione, il calcolo ed ogni predeterminazione. L’avvenire, ciò che sta per av-venire può essere pensato solo a partire da una radicale alterità, che va accolta e rispettata nella sua inappropriabilità e infungibilità. La contaminazione, l’impurità, l’intreccio, la complicazione, la coinplicazione, l’interferenza, i rumori di fondo, la duplicazione, la peritropé, il salto, la perifrasi costituiscono il nocciolo stesso della fusione a freddo dei materiali linguistici, gli algoritmi che descrivono la non originarietà del linguaggio, il suo esser sempre stato, il suo essere sempre presente; una ontologia della coimplicazione occupa il posto della tradizionale ontologia che divideva essere e linguaggio, la ontologia della coimplicazione ci dice che il linguaggio è l’essere, l’unico essere al quale possiamo accedere. Non si dà mai una purezza espressiva nel logos ma sempre una impurità dell’espressione, un voler dire, un ammiccare, un parlare per indizi e per rinvii.

  • La storia letteraria è un libro di ricette. Gli editori sono i cuochi. I filosofi quelli che scrivono il menu. Gli scrittori e i preti sono i camerieri. I critici letterari sono i buttafuori. Il canto che sentite sono i poeti che lavano i piatti in cucina.

  • Tutta la cultura dopo Auschwitz, compresa la critica urgente ad essa, è spazzatura

  • Al posto del problema gnoseologico kantiano, come sia possibile la metafisica, compare quella di filosofia della storia, se sia possibile comunque un’esperienza metafisica

  • Ogni felicità è frammento di tutta la felicità che si nega agli uomini e che essi si negano

  • Gli uomini vivono sotto il totem di un sortilegio: che la vita abbia un senso o che non ne abbia alcuno

  • Pura immediatezza e feticismo sono ugualmente non veri

  • Così anche la disperazione è l’ultima ideologia, utilissima per l’autoconservazione

  • Un angelo zoppo ci venne incontro e disse, senza guardarci: “malediciamo il nome di Dio.”

  • Nessuno capace di amare e così ciascuno crede di essere amato troppo poco

  • Le epoche della felicità sono i suoi fogli vuoti (Hegel)

  • Sortilegio e ideologia sono la stessa cosa (T.W. Adorno) Si può dire… che l’uomo è l’essere che progetta di essere Dio. Dio, valore e termine ultimo della trascendenza, rappresenta il limite permanente in base al quale l’uomo si fa annunciare ciò che è. Essere uomo significa tendere ad essere Dio, o, se si preferisce, l’uomo è fondamentalmente desiderio di essere Dio (J.P. Sartre)

  • Alfredo de Palchi monografia – Adesso diciamo una cosa tremendamente reale, che siamo entrati tutti in un Grande Gelo, in una nuova epoca, nell’epoca della piccola glaciazione dove le parole le trovi sì, ma raffreddate se non ibernate

  • Donatella Costantina Giancaspero

  • Vincenzo Petronelli La tecnica pone fine alla metafisica dell’occidente assegnandole un compito diverso in concomitanza con la dissoluzione della struttura denotativa che ha caratterizzato le lingue umane

    la tecnica pone fine alla metafisica dell’occidente assegnandole un compito diverso in concomitanza con la dissoluzione della struttura denotativa che ha caratterizzato le lingue umane

  • La poesia è scrittura della nostra preistoria

  • Il soggetto non è mai del tutto soggetto, l’oggetto oggetto

  • Le cose si irrigidiscono in frammenti di ciò che è stato soggiogato

  • Il piacere sensoriale, a volte punito da un misto di ascetismo e di autoritarismo, è divenuto storicamente nemico immediato dell’arte: l’eufonia del suono, l’armonia dei colori, la soavità sono divenute pacchianeria e marchio dell’industria culturale (Adorno)

  • L’io penetra l’oggetto pensandolo e immaginandolo

  • Helle Busacca La disintegrazione della «struttura tragica» della poesia di Maria Rosaria Madonna segna la pre-condizione di possibilità per la nascita della poetry kitchen.

  • Edith Dzieduszycka. Avevano corso,/ di giorno e di notte,/ poi di nuovo di giorno,/ e ancora di notte./ Avevano corso/ come bestie assetate,/ in cerca del ruscello al quale abbeverarsi

  • Letizia Leone: Il diavolo indossa un camice bianco/ E stacca pezzi di carne dalla carne/ Del mondo/ Con aghi, occhi a punta, lame, rasoi // Non affonda la mano/ ma ferro disinfettato./ Non si sporca

  • Su di un cerchio ogni punto d’inizio può anche essere un punto di fine (Eraclito) – Roma, 1997, Giorgio Linguaglossa e Antonella Zagaroli

  • Cara Signora Schubert, mi capita di vedere nello specchio Greta Garbo. È sempre più simile A Socrate. Forse la causa è una cicatrice sul vetro (Ewa Lipska)

  • La casa pare ormeggiata nel cassetto di una vecchia scrivania./ “Mi chiedevo dove avessi lasciato le scarpe”./ La donna guarda attraverso le fessure della tapparella./ Ha sentito sbattere la portiera (Lucio Mayoor Tosi)

  • Anna Ventura conserva le parole tra le righe della sua scrittura come si mette un cibo in frigorifero

  • Domando al piombo perché ti sei lasciato fondere in pallottola? Ti sei forse scordato degli alchimisti? (Ch. Simic)

  • La precarietà del pensiero non identificante che indugia sulle cose. La tranquilla consapevolezza che ciò che possono dare le parole poetiche forse non è granché ma è pur sempre qualcosa di importante

  • Il mio amico [di Roma]*, quello che si occupa del Signor Nulla, litiga di nascosto con lo specchio (Gino Rago)

  • Le parole sono i raggi ultravioletti dell’anima

  • Maria Rosaria Madonna, cover 1992

  • Iosif Brodskij Le immagini rappresentano il contro movimento delle parole. C’è un rapporto debitorio tra le immagini e le parole, o un rapporto creditorio, uno squilibrio della contabilità, della partita doppia

  • Giorgio Linguaglossa Critica della Ragione Sufficiente

  • Trattare tutte le cose come un terzo pensiero che ci osserva

  • Edith Dzieduszycka

  • Alfredo de Palchi, a 12 anni/ meschino nella tuta lurida di grassi/ per motori a nafta/ consegno 5 lire/ (la settimana—domenica compresa)/ nella busta troppo larga al nonno anarchico/ mangiato dal cancro

  • Mauro Pierno, Compostaggi – Così anche la disperazione è l’ultima ideologia, condizionata storicamente e socialmente. Il contenuto di verità dell’assente è indifferente (T.W. Adorno)

  • La poesia di Giuseppe Talia proviene da una grande deflagrazione delle parole e della stessa tradizione del ‘900

  • Perdita dell’Origine (Ursprung) e spaesatezza (Heimatlosigkeit) si danno la mano amichevolmente. Se manca l’Origine, c’è la spaesatezza. E siamo tutti deiettati nel mondo senza più una patria (Heimat). Ed ecco l’Estraneo che si avvicina. E all’approssimarsi dell’Estraneo (Unheimlich) le nottole del tramonto singhiozzano [Maria Rosaria Madonna]

    in cover Maria Rosaria Madonna

  • La poesia di Mario Gabriele è un film, una successione di fotogrammi in un orologio senza lancette. «Una vita che avesse senso non si porrebbe il problema del senso: esso sfugge alla questione» (T.W. Adorno)

  • Un gendarme della RDT, lungo la Friedrichstraße,/ separava la pula dal grano,/ chiese a Franz se mai avesse letto Il crepuscolo degli dei./ Fermo sul binario n. 1 stava il rapido 777./ Pochi libri sul sedile. Il viso di Marilyn sul Time. (Mario Gabriele)

  • Gezim Hajdari, Il poietès è il più grande positivo perché porta le cose all’essere dal nulla

  • Ci sono dei pensieri che hanno una carica elettrica, uno di questi sono le cose della vita, gli eventi che ci accadono, gli eventi omnibus»diceva Ortega y Gasset

  • Perché le parole sono sagge, loro lo sanno di essere melliflue e superflue

  • Un Enigma ci parla, ma noi non comprendiamo quella lingua. L’Enigma non può essere sciolto, può solo essere vissuto

  • Quante parole dobbiamo usare per avvertire il silenzio tra le parole?

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  • Il postino della verità non passa né due volte né una volta, non passa mai. Non c’è alcuna verità nella soggettività, non c’è alcuna verità nel canto degli uccelli nel bosco che tanto piaceva all’estetica kantiana

  • Mario Gabriele, Una fila di caravan al centro della/ piazza con gente venuta da Trescore e da Milano ad ascoltare Licinio:/-Questa è Yasmina da Madhia che nella vita ha tradito e amato,/ per questo la lasceremo ai lupi e ai cani

  • Predrag Bjelosevic

  • Gino Rago, Alla domanda di Herbert: «Dove passerai l’eternità?»,/ risponde il filosofo Erèsia: «cara Signora Circe, caro Signor Nessuno,/ il poeta da finisterre parla con l’oceano e scrive le sue parole sull’acqua

  • Le parole che scriviamo ci parlano di altre parole che non conosciamo

  • Le parole sono finestre che aggettano sul labirinto che noi siamo

  • Anna Ventura, Finalmente so/ che cosa mi avete insegnato./ Siete nella tazza di caffè/ vuota sul tavolo,/ nelle carte sparse, nel cerchio di luce della lampada.

  • Era piccola la casa, accanto a un cimitero romano. I suoi vetri tremavano per via di carri armati e caccia (Charles Simic)

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  • Alle 18 torna Milena. Prepara la cena. Il tavolo ha quarant’anni. Sale il fumo fino alla lampada. Andrea rinnova aria fresca (Mario Gabriele)

  • Poiché solo all’apparire del “perturbante” si dileguano gli idoli. Exeunt simulacra (Giacomo Marramao)

  • Lucio Mayoor Tosi, – Prenderò del Cornac; con spremuta di pomodori e un Lìsson. – Ci vuole della cannella sul Lìsson? – Sì, perché no./ Lo sai che sono innamorata di te

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  • Antologia della Poetry kitchen – Il discorso poetico abita quel paragrafo dell’ inconscio dove siede il deus absconditus, dove fa ingresso l’Estraneo, l’Innominabile. Giacché, se è inconscio, e quindi segreto, quella è la sua abitazione prediletta. Noi lo sappiamo, l’Estraneo non ama soggiornare nei luoghi illuminati, preferisce l’ombra, in particolare l’ombra delle parole e delle cose, gli angoli bui, i recessi umidi e poco rischiarati.

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  • Guido Galdini, Le parole sono schegge di appunti precolombiani – è uno specchio per le allodole/ o sono allodole per lo specchio/ o le allodole sono lo specchio?

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La poesia non ha rimandi . La consapevolezza d'essere poeta è la stessa spontanea parola che Erode. Stermino io stesso il verso.

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L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

Mario M. Gabriele

L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.

LA PRESENZA DI ÈRATO

La presenza di Èrato vuole essere la palestra della poesia e della critica della poesia operata sul campo, un libero e democratico agone delle idee, il luogo del confronto dei gusti e delle posizioni senza alcuna preclusione verso nessuna petizione di poetica e di poesia.

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