Gérard Beaugonin
Poesia frattale
Preoccupato dall’atrofia, recentemente impostata dalla pandemia, del senso del tocco carnale, volevo celebrare la Mano – frequento da tempo le strutture frattali per oggetti d’arte e concetti intellettuali, e ho appena incontrato l’Ombra delle Parole. Linguaglossa l’ho conosciuto nell’occasione di una mia mostra nel Palazzo Pubblico di Siena, nel lontano 2008. S’imponeva, quindi, la creazione dell’opera poetica
La Main Fractale.
La poesia frattale è una poesia a 2 dimensioni, non lineare da sinistra a destra e dall’alto al basso, sia nel suo concepimento, sia nelle sue interpretazioni orali tendenziali, sia nelle sue letture scritte di linguaggio concepibili …
L’inizio si trova nella parola Main, non scritta su una riga ma in uno spazio, delimitato da un foglio A4, senza adozione di alcun stile grafico, come un disegno allo stesso tempo di immagini e di significati, estetici e semantici, provocati interattivamente, dove le parole e la grafica alternano fino ad arrivare insieme ad una fine, possibilmente provvisoria, fino all’occupazione dello spazio…
L’immagine bidimensionale è la sola vera madre, e le parole contenute ricopiate in testi derivati sono delle letture lineari concepibili.
Ecco una possibile lettura, quella che, durante il processo creativo, avevo manoscritto in brutta copia con numerose correzioni, e poi ricopiata pulita:
Main Fractale
(Lecture concevable)
je suis
la Main
du dessin
de poésie
je suis le
POLLOCK
de poésie
mot, lettre
noir, blanc
ligne, tache
je geste FRACTAL
avec doig-T
les mains tendres, caresses
das schoene Gesicht
tout ces mégots écrasés
sans lendemain
il vaut mieux attendre
coup de mains
en tour de mains
corne de l’abondance
danse sous les mains des gamins
sur le champ de foire
plein de sacs à main
à tout prendre.