Anamnesi sulla genesi delle mie poesie kitchen
Su invito di Giorgio Linguaglossa, provo a spiegare la genesi di questi dieci testi inediti e il loro sviluppo. Innanzitutto, parto da un commento lucido di Lucio Mayoor Tosi di qualche mese fa a dei miei testi che più o meno diceva così: “Mi pare che le poesie di Alfonso Cataldi, a differenza di altri poeti kitchen, si basino su fatti realmente accaduti”. In genere è esattamente così: scrivo partendo da esperienze reali, anche se poi gli eventi e i personaggi vengono strattonati, dirottati e boicottati dopo pochi versi. In questo caso tutto è nato dalla voglia di approfondire Joaquim, un uomo di colore immigrato sui quarant’anni, che da anni, in estate, vende libri di favole africane tradotte in italiano, sullo stesso pezzo di spiaggia, tra Bergeggi e Spotorno, In Liguria. Joaquim è loquace, conosce il carattere dei bagnanti, di anno in anno si ricorda degli avventori, sa intrattenere, ha imparato ad usare la retorica con le modalità dei nostri politicanti. Ho deciso di affiancare a Joaquim una spalla, Giacomo, mio figlio di sette anni, perché spesso ha uscite spiazzanti che sembrano fatte apposta per la poesia Kitchen. Si è formata quindi l’idea di raccontare, attraverso un numero sufficiente di poesie, le gesta di questa coppia sul litorale Ligure, in provincia di Savona. I due protagonisti dovevano servirmi come grimaldelli per entrare in una dimensione politica, sociale, che è sempre alla base del mio interesse nella scrittura. Una specie di concept album di quelli che scrivevano le band musicali negli anni ’70. Il primo testo è nato per gioco, utilizzando molte doppie consonanti con la lettera ‘s’. Volevo creare una poesia “veloce” che scivolasse tra gli ombrelloni e il bar dei bagni Bahia Blanca. Poiché ho difficoltà a rimanere a fuoco sulle cose, anche per poco tempo, già a metà del primo testo la mia attenzione si è spostata “sul fatto” che questa estate mi ha portato in terra ligure ed ho introdotto un terzo personaggio, un indizio che lo anticipa e che ho deciso di sviluppare più avanti. Una persona mi ha consigliato di continuare a scrivere i testi successivi usando altre doppie consonanti. Inizialmente mi è sembrato complicato, poi l’ho presa come una sfida. Ho cercato siti internet in cui è possibile filtrare tutte le parole con sequenze di consonanti. Ho letto e riletto queste parole, le ho approfondite sui vocabolari on line (lo faccio spesso, anche per parole semplici come scarpa, pane, ombrello…). A un certo punto, il fatto, il luogo e le problematiche di contorno sono diventate centrali e così drammatiche che ho sentito la necessità, in stile Kitchen, di scompaginare le carte con una figura “ingombrante”, un «regista dj», mi viene da dire Kitchen anche lui. Joaquim e Giacomo li ho fatti sopravvivere con fatica, ma inghiottiti da un contesto cambiato.
(Alfonso Cataldi)
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Alfonso Cataldi è nato a Roma, nel 1969. Lavora nel campo IT, si occupa di analisi e progettazione software. Nel 2007 pubblica Ci vuole un occhio lucido (Ipazia Books). Le sue prime poesie sono apparse nella raccolta Sensi Inversi (2005) edita da Giulio Perrone. Successivamente, sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste on line tra cui Poliscritture, Omaggio contemporaneo Patria Letteratura, il blog di poesia contemporanea di Rai news, Rosebud. È uno degli autori presenti nella Antologia Poetry kitchen e nel volume di contemporaneistica e ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, L’Elefante sta bene in salotto, Ed. Progetto Cultura, Roma, 2022.
Concept Kitchen di Alfonso Cataldi
Porco Giuda
Anche oggi le meduse dovranno prendere il passo
sotto un biplano che ausculta lo squasso di Agosto.
Joaquim ha portato fiabe dall’altra parte del mondo ai tavolini del bar
la propaganda lascia Giacomo di sasso
più del topless disabitato in uno spiazzo
lecito grandangolo discerne, per conto dell’assise marinara
il prete gradasso che non vuol sentire storie
sui peccati commessi dalla badante a cavalcioni sul bancone
in mano la cedrata Tassoni
in osservanza del lusso a ribasso allo scaletto dei pescatori.
«Chi non vuol cedere a un sonoro salasso
è invitato al concerto in re minore alle prime luci del mattino
violini e contrabbasso presso le Fornaci»
Nel porticciolo si festeggia l’assalto all’associazione dei consumatori
l’intermezzo di un sindacalista di passaggio
«Giacomo lo vuoi assaggiare uno gnocco al pesto?»
«Si, ma porco Giuda, ho sbagliato compromesso»
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Sotto sotto
Chi mantiene lustro il veliero al porto antico?
Chi ha trattenuto stretti stretti i tentacoli alle spalle?
Joaquim, è chiaro ormai, adotta una tattica sfacciata
mica si accontenta della solidarietà
Vive di retorica d’attracco ai contanti da gelato e fritto misto.
Giacomo è tentato dai bastioni di Ponente
vuol deviare dall’acquario per studiare sotto la lanterna.
Sui gruppi di letteratura è arrivato, indigesto
il primo apprezzamento per Spatriati di Desiati.
«Sono entrata in contatto con la strega che è dentro di me
ho riscoperto gli istinti sottili sotterrati da generazioni… un testo sottovalutato»
La ferrovia sotterranea tuttora cattura espedienti salva reietti
pettinini afro venduti da Luciano Pavarotti sulla Walk of fame.
24/08/2022
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Il nonnulla quotidiano
Un cancello si chiude alle spalle del molo
l’Angola è tagliata fuori. Joaquim è fermo al palo
in equilibrio sul castello di libri che ha dietro
saluta di là, il latte prodotto dalle pale eoliche.
Due sorelle che paiono mammelle gemelle,
prima di lasciare l’ombrellone cedono alle intemperie della loquacità.
Come manca un decilitro, l’aggiunta giunge all’istante
con un cavaliere delle gendarmerie.
Di Milo è rimasto il nonnulla quotidiano delle inalazioni acide
qualche groviglio di peli scampato al fardello delle pulizie.
Il frullato di sbagli e rovelli è finito
dritto dritto nel lavello della residenza protetta Santa Lucia.
Giacomo alleggerisce l’alba con la notizia impellente
«Mamma ho il pisello indemoniato!»
Elle est pas belle la vie?
30/08/2022
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In ammollo
L’imprevisto cambio gomme prima del ritorno, costringe all’ammaraggio
su uno specchio di promesse in ammollo.
Il parcheggio lungo la via Aurelia non si è commosso
Joaquim ammicca alla notizia con i denti ammaestrati.
«317 euro? Ti avrei mollato l’intero immobile di libri dell’estate
gran macchina la Ford, la mamma come sta?»
Ammirare la salita San Giacomo è immorale
su non c’è la redenzione.
Il direttore del Santa Lucia ammette
una imminente mummificazione.
Le foto sul divano a Genova mostrano Milo ammorbidito
al di là dell’ammutinamento di Savona.
Giacomo prepara lo zaino delle dimissioni
solo ora nota la commistione tra i fiori di lavanda artificiale dell’ingresso
e il lascito nel bagno-tana.
11/09/2022