
ha perso il volo
perché guardava il mare
e il gran canyon di case
camminava sull’aria ben costruita
Robin Valtiala è nato 1967 a Helsinki, Finlandia. Appartiene alla minoranza svedese-parlante e scrive in questa lingua. Lo studio delle lingue sono una sua passione. Fino ad adesso ha pubblicato sette libri:
Bakfönster, (Finestre di dietro, poesia, 1991)
Fingerfärg, (Colore a dita, poesia, 1997)
Kontinent utan väggar (Continente senza pareti, libro di viaggi sull’America Latina, 2000)
Långa barn ska spela gamla, (I bambini adulti faranno i ruoli dei vecchi, romanzo, 2003)
Mexicos uppsyn (Il volto del Messico, libro di viaggi, 2006)
Som katternas sätt att minnas (Come la memoria dei gatti, romanzo, 2011)
Barnvagn i överhastighet (2013) (Passeggino in sopravvelocità, collezione di poesia haiku, 2013).
*
Pubblichiamo qui una poesia «normale» e una scelta di haiku del poeta finlandese Robin Valtiala da lui tradotti in italiano perché, al di là dell’impossibilità di tradurre in italiano lo schema metrico dell’haiku giapponese: “5-7-5”, tuttavia questi haiku ci danno la netta percezione di quanto questa antica forma metrica sia adatta ad imprigionare quella cosa che noi usualmente chiamiamo con il termine «nulla» o «vuoto», tipica figura del nostro tempo nichilistico. Anch’io sono profondamente convinto di quanto ha scritto Franco Volpi: «la poesia autentica si muove nelle prossimità del niente», come indica bene la poesia d’apertura di Robin Valtiala. L’asintattismo, lo straniamento delle immagini e lo slogamento fraseologico sono la regola aurea del metodo di composizione del poeta finlandese, ecco il segreto della freschezza di queste composizioni, delle figure retoriche il cui impiego è tra l’altro molto vicino all’idea di poesia che la nostra rivista sta perseguendo da tempo.
(Giorgio Linguaglossa)
il figlio della mamma vertigine
ha perso il volo
perché guardava il mare
e il gran canyon di case
camminava sull’aria ben costruita
mangiava formaggio formaggio formaggio formaggio formaggio
studiava la gente per chi s’era pensata la città
si naufragò
le strade che circondano le parti alte
fanno sì che sistematicamente impercettibilmente si salga
entrando più all’interno
in maniera che non si vede più
come le case in luoghi più alti
si collocano come possano su di quelle in luoghi alti
il corridoio stretto che passa davanti al gabinetto
dopo si torce formando un miniangiporto
nella notte uno dei quadrati vuoti dello scaffale brilla
come un tunnel
*
svindelmammans barn
missade flyget
för att det tittade på havet
och på stora huskanjonen
vandrade i väl uppbyggd luft
åt ost ost ost ost ost
studerade människorna som staden var menad för
strandsatte sig
gatorna som går längs de höga delarna
tar en hela tiden uppåt utan att det syns
inåt
så att man inte längre ser
hur ännu övre hus
placerar sig som det går i de övre
den smala gången förbi toaletten
kröker sig efter den till en miniåtervändsgränd
på natten lyser en av de tomma rutorna i hyllan
som en tunnel Continua a leggere