Giorgio Linguaglossa
9 marzo 2018 alle 9.26
Il Decalogo è chiaro, il Codice pure di Mario M. Gabriele, da In viaggio con Godot, Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2018
L’io è letteralmente un
oggetto – un oggetto che adempie a una certa funzione
che chiamiamo funzione immaginaria
J. Lacan – seminario XI
Il soggetto è quel sorgere che, appena prima,
come soggetto, non era niente, ma che,
appena apparso, si fissa in significante.
J. Lacan – seminario XI
Il declassamento ontologico del “Soggetto parlante”
L’idea del «Soggetto parlante» è qualcosa che è In viaggio con Godot (dal titolo dell’ ultima raccolta poetica di Mario Gabriele), qualcosa di inscindibile dal linguaggio, anch’esso sempre in viaggio nell’accezione mutuata dalla linguistica e in particolare da de Saussure, di un soggetto nel linguaggio, ovvero di quel soggetto colto nella sua inferenza con il significante in quanto condizione causativa del Soggetto. Questa premessa, se ricondotta nel campo psicoanalitico, implica che non vi sia ambito del desiderio, e che dunque non si possa dare propriamente parlando alcun fenomeno dell’esistenza, se non all’interno di una dimensione che potremmo definire con Lacan «originariamente linguistica», determinata cioè dall’«Altro» come luogo della parola fondata così sulla totalità dell’ordine simbolico in quanto ordine causativo del Soggetto.
Una poesia di Mario M. Gabriele
Il Decalogo è chiaro
Il Decalogo è chiaro, il Codice pure.
I convenuti furono chiamati all’appello.
Chiesero perché fossero nel Tempio.
A sinistra del trono c’erano angeli e guardie del corpo.
Solo il Verbo può giudicare. L’occhio si lega alla terra.
Non ha altro appiglio se non la rosa e la viola.
Un gendarme della RDT, lungo la Friedrichstraße,
separava la pula dal grano,
chiese a Franz se mai avesse letto Il crepuscolo degli dei.
Fermo sul binario n.1 stava il rapido 777.
Pochi libri sul sedile.Il viso di Marilyn sul Time.
-Quella punta così in alto, che sembra la Torre Eiffel cos’è?-,
chiese un turista.
-È la mano del mondo vicina all’indice di Dio-,rispose un abatino.
Allora, che salvi Barbara Strong,
e il dottor Manson, l’abate De Bernard,
e i morti per acqua e solitudine,
e che non sia più sera e notte finché durano gli anni,
e che ci sia una sola primavera
di verdi boschi e alberi profumati,
come in un trittico di Bosch.
Ecco, ora anch’io vado perché suona il campanaccio.
Ci furono mostre di calici sugli altari,
libri di Padre Armeno e di Soledad,
e un concerto di Rostropovic.
Usciti all’aperto prendemmo motorways.
Nella terra di miti, dove ci si scorda di nascere e di morire,
c’erano cartelloni pubblicitari e blubell.
A San Marco di Castellabate
la stagione dei concerti era appena cominciata.
Il palco all’aperto aspettava il quintetto Gospel.
Si erano perse le tracce del sassofonista del Middle West.
Il primo showman raccontò la fuga d’amore di Greta con Stokowski.
Le passioni minime vennero con gli umori di Medea,
di fronte alle arti visive di Cornelis Escher.
Un relatore rimandò ad una nuova lettura
I Cent’anni di solitudine di Garcia Màrquez.
Quest’anno il postino non suonerà più di tre volte.
Et c’est la nuit, Madame, la Nuit! Je le jure, sans ironie.

[English translation by Adeodato Piazza Nicolai, a poem of Mario M. Gabriele]
Clear is the Decalogue, so is the Codex.
Those gathered were called by name.
They asked why they were in the Temple.
Angels and bodyguards to the right of the throne.
Only the Verb can pass judgement.
The eye is tied to the earth.
It has no other hook if not the rose and the violet.
A gendarme of the RDT, along Friedrichstraße,
separated the chaff from the grain,
asking Franz if he had ever read the dawn of the gods.
Stopped on rail nu. 1 was the rapid 777.
Few books on the seat. The face of Marilyn on Time.
—That point up high, it looks like the Eiffel Tower, what is it?-
a tourist asked.
-It is the hand of the world near to God’s idex finger-, answered a monk.
Then my it save Barbara Strong,
and doctor Manson, the prior De Bernard,
and the dead by water and loneliness,
and that it will no longer be evening and night as long as the years remain,
and that there only be one springtime
of green woods and fragrant trees,
as in a Bosch tryptich.
Therefore, I also will go since the bell is playing.
There were displays of chalices on the altars,
bookd of Fther Armeno and of Soledad,
and a concert by Tostropovic.
Out in the open we took the hiways.
In the land of myths, wer we forget to be born and to die
there were publicity boards and blubell.
At San Marco in Castellabate
the concert season had just begun.
The open-air stage waa waiting for a Gospel quintet.
Had lost the tracks of the sax player from the Mid West.
The first showman spoke of the love flight of Greta with Stokowski.
The minimal passions arrived with Medea’s humors,
in front of the visive art by Cornelis Esher.
A speaker deferred his new lecture
The Hundred Years of Solitude by Garcia Marquez.
This year the postman won’t ring more than three times
Et c’est la nuit, Madame, la Nuit!. Je le jure, sans ironie. Continua a leggere →
La ricerca della Cosa nella nuova ontologia estetica – Una poesia di Wallace Stevens, Letizia Leone, Gino Rago, Mario M. Gabriele, con uno Stralcio del saggio di Nadia Fusini – Commenti di Giorgio Linguaglossa, Lucio Mayoor Tosi
Giorgio Linguaglossa
9 marzo 2018 alle 9.26
Il Decalogo è chiaro, il Codice pure di Mario M. Gabriele, da In viaggio con Godot, Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2018
L’io è letteralmente un
oggetto – un oggetto che adempie a una certa funzione
che chiamiamo funzione immaginaria
J. Lacan – seminario XI
Il soggetto è quel sorgere che, appena prima,
come soggetto, non era niente, ma che,
appena apparso, si fissa in significante.
J. Lacan – seminario XI
Il declassamento ontologico del “Soggetto parlante”
L’idea del «Soggetto parlante» è qualcosa che è In viaggio con Godot (dal titolo dell’ ultima raccolta poetica di Mario Gabriele), qualcosa di inscindibile dal linguaggio, anch’esso sempre in viaggio nell’accezione mutuata dalla linguistica e in particolare da de Saussure, di un soggetto nel linguaggio, ovvero di quel soggetto colto nella sua inferenza con il significante in quanto condizione causativa del Soggetto. Questa premessa, se ricondotta nel campo psicoanalitico, implica che non vi sia ambito del desiderio, e che dunque non si possa dare propriamente parlando alcun fenomeno dell’esistenza, se non all’interno di una dimensione che potremmo definire con Lacan «originariamente linguistica», determinata cioè dall’«Altro» come luogo della parola fondata così sulla totalità dell’ordine simbolico in quanto ordine causativo del Soggetto.
Una poesia di Mario M. Gabriele
Il Decalogo è chiaro
Il Decalogo è chiaro, il Codice pure.
I convenuti furono chiamati all’appello.
Chiesero perché fossero nel Tempio.
A sinistra del trono c’erano angeli e guardie del corpo.
Solo il Verbo può giudicare. L’occhio si lega alla terra.
Non ha altro appiglio se non la rosa e la viola.
Un gendarme della RDT, lungo la Friedrichstraße,
separava la pula dal grano,
chiese a Franz se mai avesse letto Il crepuscolo degli dei.
Fermo sul binario n.1 stava il rapido 777.
Pochi libri sul sedile.Il viso di Marilyn sul Time.
-Quella punta così in alto, che sembra la Torre Eiffel cos’è?-,
chiese un turista.
-È la mano del mondo vicina all’indice di Dio-,rispose un abatino.
Allora, che salvi Barbara Strong,
e il dottor Manson, l’abate De Bernard,
e i morti per acqua e solitudine,
e che non sia più sera e notte finché durano gli anni,
e che ci sia una sola primavera
di verdi boschi e alberi profumati,
come in un trittico di Bosch.
Ecco, ora anch’io vado perché suona il campanaccio.
Ci furono mostre di calici sugli altari,
libri di Padre Armeno e di Soledad,
e un concerto di Rostropovic.
Usciti all’aperto prendemmo motorways.
Nella terra di miti, dove ci si scorda di nascere e di morire,
c’erano cartelloni pubblicitari e blubell.
A San Marco di Castellabate
la stagione dei concerti era appena cominciata.
Il palco all’aperto aspettava il quintetto Gospel.
Si erano perse le tracce del sassofonista del Middle West.
Il primo showman raccontò la fuga d’amore di Greta con Stokowski.
Le passioni minime vennero con gli umori di Medea,
di fronte alle arti visive di Cornelis Escher.
Un relatore rimandò ad una nuova lettura
I Cent’anni di solitudine di Garcia Màrquez.
Quest’anno il postino non suonerà più di tre volte.
Et c’est la nuit, Madame, la Nuit! Je le jure, sans ironie.
[English translation by Adeodato Piazza Nicolai, a poem of Mario M. Gabriele]
Clear is the Decalogue, so is the Codex.
Those gathered were called by name.
They asked why they were in the Temple.
Angels and bodyguards to the right of the throne.
Only the Verb can pass judgement.
The eye is tied to the earth.
It has no other hook if not the rose and the violet.
A gendarme of the RDT, along Friedrichstraße,
separated the chaff from the grain,
asking Franz if he had ever read the dawn of the gods.
Stopped on rail nu. 1 was the rapid 777.
Few books on the seat. The face of Marilyn on Time.
—That point up high, it looks like the Eiffel Tower, what is it?-
a tourist asked.
-It is the hand of the world near to God’s idex finger-, answered a monk.
Then my it save Barbara Strong,
and doctor Manson, the prior De Bernard,
and the dead by water and loneliness,
and that it will no longer be evening and night as long as the years remain,
and that there only be one springtime
of green woods and fragrant trees,
as in a Bosch tryptich.
Therefore, I also will go since the bell is playing.
There were displays of chalices on the altars,
bookd of Fther Armeno and of Soledad,
and a concert by Tostropovic.
Out in the open we took the hiways.
In the land of myths, wer we forget to be born and to die
there were publicity boards and blubell.
At San Marco in Castellabate
the concert season had just begun.
The open-air stage waa waiting for a Gospel quintet.
Had lost the tracks of the sax player from the Mid West.
The first showman spoke of the love flight of Greta with Stokowski.
The minimal passions arrived with Medea’s humors,
in front of the visive art by Cornelis Esher.
A speaker deferred his new lecture
The Hundred Years of Solitude by Garcia Marquez.
This year the postman won’t ring more than three times
Et c’est la nuit, Madame, la Nuit!. Je le jure, sans ironie. Continua a leggere →
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Con tag Aneddoto della Giara, Commenti di Giorgio Linguaglossa, Donatella Costantina Giancaspero, Gino Rago, Il Decalogo è chiaro, In viaggio con godot, Itzik Manger, La ricerca della Cosa, letizia leone, Lucio Mayoor Tosi, ma la cosa stessa, Mario M. Gabriele, Nadia Fusini, Nelly Sacks, Non idee sulla cosa, nuova ontologia estetica, Una poesia di Wallace Stevens, Viola norimberga