Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964, vive a Roma): conduce di programmi culturali per RAI Radio 3, critica letteraria per il quotidiano “il manifesto”, cura la rubrica di inediti “Cantiere Poesia” per il mensile internazionale “Poesia”. Libri: Pietra di paragone (Tracce, 1998 – edizione-premio Nuove Scrittrici 1997), La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005) La macchina responsabile (Crocetti, 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle, 2010), L’infinito mélo, pseudoromanzo con Vivavox, cd di sue letture dei propri testi (luca sossella, 2011) e La vita chiara (transeuropa, 2011); è in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); scrive testi teatrali per Sonia Bergamasco e ha scritto frammenti poematici intorno alla Guerra Civile Spagnola per la compagnia internazionale “Théatre en vol”; sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi Paesi Europei e delle due Americhe: segnaliamo le antologie La realidad en la palabra (Editorial Brujas, 2005), Caminos del agua (Monte Avila Latinoamericanas, 2008) e Antologia italikes poieses (Odós Panós, 2011); ha curato per Adonis, l’antologia Voci della Poesia Italiana Contemporanea: Un’Antologia Breve (L’Altro, 2012 – Beirut e Damasco), nella quale è inserita; nel 1993 ha vinto l’XI edizione del premio Montale per l’inedito e, dallo stesso anno, viene invitata nei più rilevanti festival nazionali e internazionali; dal 2008 porta in scena in Italia e in Europa il videoconcerto Senza bagaglio (finalista “RomaEuropa webfactory” 2009), realizzato con Stefano Savi Scarponi, per il quale interpreta se stessa in I fiori che lei porta; nel 2010 il suo testo My language is the rose, scelto dal compositore malese Chie Tsang, è finalista in “Unique Forms of Continuity in Space” in Melbourne, Australia. Sempre nel 2010 è scelta come rappresentante della poesia italiana e diretta da Lucie Kralova in “Evropa jedna báseň”, documentario andato in onda il 28.8.12 in Česká televize. Nel 2012 fa parte del progetto RAI TV “UnoMattina Poesia”, avvia una collaborazione con il musicista Canio Loguercio ed è vincitrice del Premio Haiku dell’Istituto Giapponese di Cultura. La sua poesia è tradotta in: ceco, francese, giapponese, greco, inglese, iraniano, portoghese, russo, serbo, siriano, spagnolo, svedese, tedesco e turco.
Il mago di Nola
Se la grazia di lei
pesa sulle tue spalle – Giordano – più della cappa
di bronzo, se il libro
nella tua mano non ha la leggerezza
dei suoi sandali rossi
se nemmeno ti volti – Giordano – ma fermo in piedi sul tuo stesso rogo
chini il capo-asino
sul volto
degli dèi per scrutare nel fitto di quei volti se essi siano
destinati a spiegarci attraverso segni molto sottili che ruotare di angeli levi
di cielo in cielo la struttura apicale delle stelle
e secondo quale penosa contrazione il legno
perseveri invece nella sua buia figura
(di panchetto), sì
la natura è il chiodo che ci fissa
nell’orizzonte della bestia umana,
è vero che le stelle
più di noi sono angeli
perché siamo derive della scissione
di un astro
mai nato, auratiche piramidi di terra
in trono, nodi
di uccellatori
accalappiati a mani nude
dalle mosche e dagli asini
perché è sola la scimmia di Dio e nemmeno adesso –
Giordano – ti pentiresti di aver dichiarato
che è compito
della carne ruotare
nella carne
dell’immobile il succhiello di ossa
della memoria, benché siamo così
pause da nulla
nell’escursione della materia
ma indivisibili
ma concepiti con dolore e il ginocchio
di lei
è un’effimera capitolazione nella festa, nella
cabala delle superfici. La lingua corruttibile serrata
nella mordacchia – ma
vola, piccolo gabbiano
nella mesta quiete, da lei
che più di tutte ho amato. Leggero
come un uccello è l’animo mio se dopo il fuoco fatuo saremo uniti.