Archivi del giorno: 1 giugno 2014

POESIE INEDITE DI JOSE DALISAY – Cura e traduzione di Gëzim Hajdari

jose dalisay

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 dalisay 9Gezim Hajdari da diversi anni promuove la poesia filippina in Italia. Nel 2009, il poeta nazionale delle Filippine, Gémino H. Abad ha vinto il premio Feronia a Fiano Romano con l’antologia Dove le parole non si spezzano, (di prossima uscita presso Ensemble), tradotta dallo stesso Hajdari. Mentre nel 2005, il suo connazionale, Jose Dalisay, ha vinto il premio Cervara di Roma.

Jose Dalisay è il maggior narratore contemporaneo delle Filippine e straordinario poeta. Insegna inglese e Scrittura creativa presso l’università delle Filippine. Ha pubblicato decine di libri di narrativa e di saggistica. E’ vincitore per ben cinque volte del premio National Book Award from the Manila Critics Circle. In Italia ha vinto il premio Cervara di Roma nel 2005. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo Soledad, con Isbn Edizioni di Milano.

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jose dalisay

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Jose Dalisay è l’autore di più di venti libri fin dal 1984. Tra i suoi libri ricordiamo: Oldtimer and Other Stories (Asphodel, 1984; U.P. Press, 2003); Sarcophagus and Other Stories (U.P. Press, 1992); Killing Time in a Warm Place (Anvil, 1992); Madilim ang Gabi sa Laot at Iba Pang mga Dula ng Ligaw na Pag-Ibig (U.P. Press, 1993); Penmanship and Other Stories (Cacho, 1995); The Island (Ayala Foundation, 1996); Pagsabog ng Liwanag/Aninag, Anino (U.P. Press, 1996); Mac Malicsi, TNT/Ang Butihing Babae ng Timog (U.P. Press, 1997); The Lavas: A Filipino Family (Anvil, 1999); The Best of Barfly (Anvil, 1997); The Filipino Flag (Inquirer Publications, 2004); Man Overboard (Milflores, 2005); Journeys with Light: The Vision of Jaime Zobel (Ayala Foundation, 2005); Selected Stories (U.P. Press, 2005); and The Knowing Is in the Writing: Notes on the Practice of Fiction (U.P. Press, 2006).

 

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JOSE DALISAY
IL CONFINE PER L’ARABIA SAUDITA

Gli aeroporti sono quei luoghi
Dove le famiglie dei poveri
Si ricostituiscono.

Sulla perdita
Anche se temporanea
Di uno di loro che se ne va “per fare i soldi”.

Il suo passaporto è nuovo di zecca;
Nuovamente chiedono lo spelling,
Del suo nome poco comune.

Il suo contratto riveste
Il suo addome;
Nessuno di loro resterà senza cibo.

Mentre i businessmen
Corrono dopo di lui, freschi e senza mogli,
Verso Tokio, Roma, e Los Angeles.

I deserti coprono
La sua fredda mente. Lui si sofferma col pensiero
Sulla loro immensità.

I cugini gli raccomandano
Di non mangiare la carne dei maiali di Geda
(Vai per i VCR)

Gi zii lodano le sue doti ingegnose
Di idraulico.
(Libera tassa a Johnnie Walkers!)

Suo padre calcola
Gli interessi da pagare
Scontandoli sulla loro felicità.

Sua madre incornicia
Il robusto collo con un
particolare crocifisso donato dal vescovo.

Sua moglie sopporta
Gli sfottò degli altri
Il suo silenzio è il loro duro amore ferito.

Lui si chiede se sarà ancora mattina
Quando loro leccheranno gli avanzi
Della festa prima della sua partenza.

Durante la festa prima della sua partenza
Pregano i loro santi,
Poi chiudono la porta e dormono.

 

jose dalisay a roma

jose dalisay a roma

 

 

 

 

 

 

AL MERCATO DELLE PULCI DI BONNYRIGG

Questo è il posto dove finiscono le cose poco costose
provenienti da Hong Kong e dal terzo mondo:
in un piazzale del parcheggio nel bel panorama di Bonnyrigg,
dove tutti i lavoratori poveri del sud-est della Scozia
saltano il pranzo il giovedì
per una breve passeggiata tra le bancarelle.
U’ora a Bonnyrigg è lunga, molto lunga:
questa città ha solo un semaforo
(una buona ragione per fermarsi)
una vecchietta tampona una Fiat;
l’altro autista urla e picchia
il suo finestrino, ma lei non vuole uscire,
per niente al mondo, neanche se facesse un affare
“Tutto questo per mezza sterlina!”
“Tutte le cose migliori ridotte ad un prezzo di una sterlina e 99 pence!”
E’ un trucco, lei pensa,
terrorizzata al volante,
per attirare i cretini: perché quando tu
ti fermi a Bonnyrigg, tu ti fermi
e trattieni il respiro
per gli affari che si faranno il giovedì
per quella maglia di raso, per quella maglia che sembra di lana,
per quegli stivali di finta pelle –
il loro prezzo va giù, giù, giù. Continua a leggere

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