Archivi del giorno: 23 febbraio 2014

Marco Onofrio sul mito di Orfeo – III

orfeoOrfeo continua di lontano a seminare il proprio richiamo, ad allungare silenziosamente il proprio sguardo come un arcobaleno sopra distese di secoli, ad evocare a sé generazioni di sempre nuovi adepti. Come ad esempio, in Italia, molti dei cosiddetti “petrarchisti dell’Ermetismo”, o come i giovani poeti della scuola neo-orfica milanese degli anni ‘70. Ma anche a livello teorico, nel campo della scrittura saggistica, della critica letteraria. È il caso del francese Blanchot, che ne L’espace littéraire, teatro di una riflessione filosofica esercitata “in fieri” sul terreno della letteratura come esperienza, fonda sul mito di Orfeo e sul tema del suo sguardo le basi della propria estetica. Per Orfeo che scende verso Euridice (il poeta che avvicina la Poesia) l’arte è la potenza grazie a cui si libera l’”essenza della notte”. Euridice è il confine, il limite estremo. «Nascosta sotto un nome che la dissimula e sotto un velo che la copre» è il punto interiore ed essenziale verso cui tende il desiderio dell’artista. Il “proprio” di Orfeo (ciò che lui desidera) è avvicinarsi a questo punto scendendo nelle profondità abissali di se stesso, per riportarne con sé il dono e farlo emergere in superficie, verso il “grande giorno” (Campana direbbe «il più chiaro giorno») dell’opera, della forma, della consistenza. Ma egli «può tutto, fuorché guardare in faccia questo punto, fuorché guardare il centro della notte». La legge impone che l’opera possa nascere solo quando l’artista non persegua deliberatamente «l’esperienza smisurata della profondità», che può rivelarsi solo con la dissimulazione. Orfeo non accetta, non può accettare questa legge: vuole guardare ciò che deve essere dissimulato, e vuole vederlo proprio in quanto invisibile, estraneo ad ogni intimità e proibito alla conoscenza. Continua a leggere

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Raffaello Utzeri. Otto Poesie Inedite

OLYMPUS DIGITAL CAMERARaffaello Utzeri è nato nel 1943 in Sardegna, vive a Roma. Ha diretto a Cagliari la compagnia teatrale “Arte Laterale”. È autore di testi teatrali, prose e composizioni metroritmiche. Tra le sue pubblicazioni, il dramma storico Ellori! Ellori! (Roma, 2004), la silloge poetica Orme Forme (Roma, 2005) e, a quattro mani con Marco Onofrio, i poemetti de La presenza di Giano (Roma, 2010). Nel 2009 ha pubblicato la traduzione, con testo inglese a fronte, di Tutti i Sonetti di W. Shakespeare. Svolge attività di consulente editoriale per la casa editrice Edilazio, presso cui dirige la collana di teatro e poesia di ricerca “Elsinore”.

DISATTENZIONE

Uomini e donne della fine
del secondo millennio
fatti e cresciuti da calori
solari di termosifone,
alimentati
da composti d’azoto
condizionando nei polmoni
pulviscoli di monocamera:
figli del secolo
con i passi malfermi,
figlie del secolo dell’ombra
con ginocchia nervose
piene di fughe:
fra loro e te, fra gli altri e loro,
peccati di disattenzione
nelle tempie nei polsi
dibattono di solitudine. Continua a leggere

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